Paola Gennari

2017

L’arte di Francesco Diotallevi è essenziale ed immediata, il suo linguaggio visuale è inedito e inconfondibile: costituito da sagome quasi infantili o primitive e da colori vivaci e piatti. Apparentemente semplici, le sue opere attirano e non intimoriscono, ma celano una sapiente combinazione ironica-cinica, oltre che argomenti attuali e significati profondi.

La Sirena rappresentata è una Sirena bifida, ha la coda doppia, a voler sottolineare la sua ambiguità: donna e animale, donna e strega, ammaliatrice e incantatrice, conquistatrice e seduttrice.

La Sirena è un archetipo muliebre primordiale, è simbolo di femminilità, di seduzione, di fertilità, di sessualità e di eterna generazione, la forma della coda la rende simile anche alla lettera “omega” dell’alfabeto greco (l’ultima lettera, che può rappresentare la fine di tutte le cose): un’ulteriore ambiguità, il principio e la fine riassunti nello stesso segno. Rappresenta anche il rischio e l’avventura, una delle componenti essenziali per l’uomo dell’incontro con una donna e dell’innamoramento.

Dopo una lunga e tormentosa lotta contro il suo istinto e il suo orgoglio l’uomo si arrende: ha preso per mano la Sirena. L’amore è il sentimento più potente ed è anche il più pericoloso: amore e odio fanno parte della stessa medaglia, ma solo chi si affida pienamente alla passione può affermare di aver vissuto.

L’uomo, quindi, deve saper ascoltare il canto della Sirena e, come scrisse in un suo racconto Kafka, ciò che è più orribile da tollerare è proprio il suo silenzio.

Francesco Diotallevi

I gave up

acrilico su tela

150×120, 2017